l XXIX Rapporto Congiunturale e previsionale del Cresme verrà presentato il 3 dicembre 2020 in modalità webinar live streamed, alle 9:30 dalla sede del Cresme di Roma.
La seconda ondata della pandemia è arrivata, un nuovo rallentamento è atteso per il sistema economico. Allo stesso tempo le costruzioni guardano al futuro con speranza, anche se non mancano i rischi che la montagna degli incentivi partorisca un topolino. Incentivi, politiche, risorse e nuovi scenari operativi rimescolano le posizioni all’interno della filiera disegnando l’avvio di una nuova fase di profonda riconfigurazione, con nuovi attori e nuovi modelli operativi che entrano in campo.
I segnali che il mercato delle Costruzioni ha dato dopo il primo lockdown sono stati positivi, le costruzioni hanno reagito e le attese sono diventate quelle di un fermento alimentato dagli incentivi (che nel 2020 non avranno effetti concreti sul mercato), dai programmi di spesa delle opere pubbliche, dagli investimenti che potranno arrivare alle città e ai territori, all’edilizia e alle infrastrutture.
Ma la rapida crescita dei contagi e le nuove misure di limitazione della attività disegnano un quadro che si fa più incerto. Tanto da porre la domanda, alla quale si cercherà di dare risposta, se sarà il settore delle costruzioni, dopo oltre un decennio di crisi a trainare l’economia del Paese.
I tempi di uscita dalla crisi sanitaria si allungano, scavalcano il 2020, e investono anche il 2021; la pressione sull’economia si farà ancora più pesante. Interi settori di attività sono stati colpiti drammaticamente dal crollo della domanda (turismo, alberghiero, ristorazione, trasporti aerei, cultura) e le nuove limitazioni aggraveranno la situazione; l’occupazione mostrerà ancor più pesantemente l’impatto della nuova fase di semi-chiusura, mentre i consumi rallentano e il clima di fiducia trattiene sui conti correnti ingenti risorse di investitori e famiglie. La digitalizzazione e il lavoro a casa ridisegnano i modelli organizzativi nei settori terziari e il rapporto superfice/addetto. I central-district delle città pagano un prezzo a questa riorganizzazione, una nuova territorialità condizionerà i mercati. Gli incentivi attivati con il superbonus hanno sulla carta potenziali di mercato che potremmo definire fuori scala, ma per il 2020 hanno in realtà posticipato le attività di riqualificazione del patrimonio esistente a causa dei tempi di attivazione del nuovo modello di intervento: cosa, come, dove e quanto di quel potenziale diventerà mercato nel 2021 (e nel 2022?) è una delle questioni a cui dare risposta.
Inoltre la costruzione del meccanismo che sta alla base degli incentivi richiede agli attori della filiera nuove competenze e nuove capacità operative. Al settore è richiesto un salto qualitativo, anche nei risultati e nella dimostrazione dei risultati e la parte finanziaria e contrattuale ha chiamato in campo nuovi operatori. Chi sono, cosa stanno facendo e quanta parte del mercato si stanno prendendo è un’altra delle domande alle quali si cercherà di dare risposta. La crisi pandemica, abbinata agli scenari di sostenibilità e di digitalizzazione porterà il settore delle costruzioni verso una nuova fase, accelerando la trasformazione e creando ambiti di mercato molto più definiti di prima.