Con il nuovo rapporto, Financing Climate Futures Rethinking Infrastructure, OECD, UN Environment and the World Bank Group, hanno affermato che i governi devono adottare un’agenda più veloce sugli investimenti a basse emissioni di carbonio se vogliono raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi di ridurre le emissioni di CO2 a zero nella seconda metà del secolo.
Il testo completo del rapporto è disponibile on line in lingua inglese.
Le infrastrutture sono al centro stesso dei percorsi di sviluppo e sostengono la crescita economica, della produttività e del benessere. Da decenni, tuttavia, le infrastrutture subiscono le conseguenze di sottoinvestimenti cronici, sia nelle economie sviluppate sia nelle economie in via di sviluppo.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici stima che fino al 2030 siano necessari 6,9 trilioni di dollari l’anno per realizzare gli obiettivi relativi al clima e allo sviluppo. Inoltre, le attuali infrastrutture del settore energetico, dei trasporti, dell’edilizia e delle risorse idriche contribuiscono per oltre il 60% alle emissioni di gas a effetto serra. Per realizzare gli obiettivi mondiali relativi al clima e allo sviluppo è necessaria una trasformazione senza precedenti dei sistemi infrastrutturali esistenti.
Oggi più che mai l’azione volta ad allineare i flussi finanziari con percorsi di sviluppo a basse emissioni e resilienti diventa cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e per realizzare l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Oggi esiste l’opportunità unica di sviluppare sistemi infrastrutturali che offrano servizi migliori e che al tempo stesso proteggano l’ambiente. Sfruttare i vantaggi delle tecnologie in rapida evoluzione, dei nuovi modelli imprenditoriali e delle innovazioni finanziarie sarà essenziale per aprire nuove strade verso un futuro a basse emissioni e resilienti.
La mobilitazione delle risorse pubbliche e private nell’insieme dello spettro delle risorse finanziarie è essenziale per generare i trilioni di dollari necessari per le infrastrutture sostenibili. Le istituzioni finanziarie pubbliche, le banche, gli investitori istituzionali, le imprese e i mercati dei capitali hanno tutti un ruolo cruciale da svolgere, sia a pieno titolo che come parte del più ampio ecosistema finanziario. È necessario che i Governi istituiscano gli incentivi adeguati per distogliere i finanziamenti da progetti a produzione intensiva di emissioni e predispongano quadri di riferimento per gli investimenti e le politiche a favore del clima che sostengano le necessarie trasformazioni, rapide e radicali. Sebbene si siano riscontrati alcuni progressi, le politiche attuali continuano a incoraggiare un approccio incrementale (progressivo) in tema di clima. I quadri di riferimento, le entrate pubbliche e gli interessi economici continuano a essere coinvolti in attività ad alta intensità di combustibili fossili e di emissioni. Sono necessari maggiori sforzi per promuovere un cambiamento sistematico, superare l’inerzia istituzionale e abbandonare gli interessi acquisiti che spesso sono ostacoli per le politiche di basse emissioni e di sviluppo resiliente.
Il rafforzamento della cooperazione internazionale, attraverso l’Accordo di Parigi o forum come il G7 e il G20, è una parte essenziale della trasformazione. La comunità internazionale ha sempre più riconosciuto
la necessità di tale trasformazione: quasi tutti i Paesi G20 hanno confermato la loro volontà di avviare una transizione energetica globale in conformità con gli obiettivi a favore del clima e dello sviluppo contenuti nel Piano d’azione 2017 del G20 di Amburgo sul clima e l’energia a favore della crescita. Cresce altresì la consapevolezza che sia necessario associare la spinta per una maggiore azione per il clima a una transizione adeguata e inclusiva per affrontare le diseguaglianze e offrire le stesse opportunità a tutti i membri della società. I Governi devono garantire che la transizione vada a vantaggio di tutti e non colpisca in modo sproporzionato i poveri e i più vulnerabili.
Questo rapporto stabilisce un programma per consentire alle società di tutto il mondo di mettere in opera la azioni sistemiche necessarie alla trasformazione verso un futuro a basse emissioni e resiliente.
Esso mette in evidenza 6 aree di trasformazione e 20 azioni che sono fondamentali per allineare i flussi finanziari con gli obiettivi climatici e di sviluppo nelle aree della pianificazione, dell’innovazione, del bilancio
pubblico, dei sistemi finanziari, dei finanziamenti per lo sviluppo e nelle città
• Pianificare infrastrutture per un futuro a basse emissioni e resiliente, ripensando la pianificazione a tutti i livelli di governo per allineare gli attuali piani di progettazione di infrastrutture con gli obiettivi di lungo termine del clima e dello sviluppo, evitare il cosiddetto carbon lock-in e fare in modo che la resilienza sia una regola nelle decisioni sulle infrastrutture.
• Dare il via libera all’innovazione per accelerare la transizione, applicando politiche di innovazione mirate e accelerando la diffusione delle tecnologie, dei modelli imprenditoriali e dei servizi esistenti, trasferendo rapidamente la prossima generazione di soluzioni dal laboratorio al mercato e promuovendo la diffusione internazionale della tecnologia per fare in modo che tutti traggano vantaggio dall’innovazione.
• Garantire la sostenibilità fiscale per un futuro a basse emissioni e resiliente, diversificando le fonti di entrate pubbliche per ridurre il carbon entanglement, allineando gli incentivi fiscali e di bilancio con gli obiettivi climatici e sfruttando il potere delle gare d’appalto e della spesa delle istituzioni pubbliche, garantendo al tempo stesso una transizione inclusiva lungo l’intero percorso di trasformazione.
• Riorganizzare il sistema finanziario in linea con i rischi climatici di lungo termine e le opportunità, ovviando agli incentivi distorti, alle lacune di capacità e a un’inadeguata diffusione delle informazioni sui rischi climatici e determinazione delle tariffe che stanno frenando lo stanziamento
di risorse finanziane per le basse emissioni, le infrastrutture resilienti.
• Ripensare i finanziamenti di sviluppo per il clima, garantendo che le istituzioni di finanziamento dello sviluppo abbiano le risorse, i mandati e gli incentivi necessari per realizzare azioni di trasformazione a favore del clima, per attrarre nuovi investitori e aiutare i Paesi a progredire nei
propri programmi per il clima e a costruire ambienti favorevoli e “mercati per il clima”.
• Dare la possibilità alle amministrazioni delle città di costruire società urbane a basse emissioni e resilienti, sviluppando la capacità per programmare e finanziare più efficacemente le infrastrutture
opportune, allineando le normative fiscali nazionali e locali ai fabbisogni di investimenti e costruendo capacità di finanziamento in relazione al clima e a progetti a livello urbano.
Realizzare gli obiettivi volti alla trasformazione sarà un compito impegnativo. Sebbene si tratti di un impulso incoraggiante, i Governi devono continuare a promuovere cambiamenti sistemici per assicurare
che i flussi finanziari siano adeguatamente allineati con le infrastrutture necessarie per le basse emissioni, percorsi di sviluppi resilienti verso il futuro. Muoversi verso un programma più trasformativo aiuterà i
Governi a realizzare una crescita sostenibile, equilibrata e inclusiva e a migliorare il benessere all’interno e nell’insieme delle società.