200.000 unità locali, 750.000 addetti e 118 miliardi di euro di fatturato: questi i numeri della filiera del mercato degli impianti per l’edilizia che emergono dal 4° Rapporto Congiunturale e Previsionale sul Mercato Italiano dell’Installazione Impianti in Edilizia 2018-2021, realizzato da CRESME con la partnership di MCE, CNA Impianti, ANIMA e ANGAISA. Il rapporto sarà presentato il 13 marzo a Milano alla 41° Mostra Convegno Expoconfort
Nel 2017 gli investimenti effettuati dalla domanda finale (gli utilizzatori), ammontano a circa 60 miliardi, inclusi i lavori sviluppati da imprese non specializzate e/o dal fai-da-te. Si tratta di una crescita del 5% rispetto a quanto registrato nel 2016. La somma dei fatturati della filiera impiantistica per l’edilizia, vale a dire il fatturato cumulato di industrie, distributori e installatori coinvolti è stato di oltre 118 miliardi di euro. Si tratta di un ambito economico che coinvolge circa 200mila unità locali e 750mila addetti, distribuiti fra industrie e laboratori di fabbricazione, esercizi commerciali, installatori.
Nel 2017 le industrie hanno visto crescere del +7%, la distribuzione del +4%, l’installazione del +5%. Rapportando tale importo al valore della produzione complessiva in edilizia (escluse quindi le opere a rete del genio civile) emerge che al 2017 il settore impiantistica riveste un ruolo di primissimo piano assorbendo il 46% delle risorse destinate all’edilizia, attraverso interventi di ammodernamento e manutenzione dell’esistente e di collocazione nei nuovi fabbricati; si è quindi andata determinando una dinamica di sensibile accrescimento del proprio peso all’interno delle costruzioni.
I dati strutturali sull’occupazione, mettono in evidenza come negli anni ’90 l’occupazione nel settore dell’installazione impianti era pari al 20% di quella totale delle costruzioni, nel 2015, ultimo dato disponibili, la percentuale è salita al 33%. Non è difficile prevedere che questa percentuale continuerà a salire grazie alle dinamiche che caratterizzano l’innovazione tecnologica, all’evoluzione dell’efficientamento energetico e alla crescita dell’internet delle cose .
Gli impianti vedono crescere il loro peso anche nelle nuove costruzioni grazie soprattutto al risparmio energetico e all’evolversi del comfort abitativo; e crescono anche grazie alla loro naturale obsolescenza tecnologica e, pertanto, mostrano un ciclo di vita più ridotto rispetto ad altri materiali e componenti (si pensi alle finiture e alle strutture). Naturalmente un grande contributo a questa crescita è venuto dalla riqualificazione edilizia che, nell’ultima fase economica, ha goduto di una migliore performance rispetto agli altri segmenti del mercato e che privilegia da un lato le finiture e, dall’altro, proprio gli impianti.