Il nuovo Piano Energetico Regionale della Regione Emilia-Romagna, prevede uno stanziamento, in tre anni, di 249 milioni di euro.
I fondi del Piano Energetico Regionale della Regione Emilia-Romagna saranno destinati al rafforzamento dell’economia verde, risparmio energetico, sviluppo di energie rinnovabili, interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione.
Il nuovo Piano Energetico Regionale fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima e energia fino al 2030 ed è affiancato dal Piano triennale 2017-2019 finanziato con risorse pari a 248,7 milioni di euro complessivi: 104,4 dal programma Por Fesr; 27,4 dal Psr Feasr e 116,9 da ulteriori risorse della Regione.
Il Piano fa propri gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come fattore fondamentale di sviluppo. In particolare, questi obiettivi sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030. E proprio trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull’intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea e recepiti dal Piano Energetico Regionale. Il documento prevede interventi estesi nel campo dell’edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall’energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero (NZEB).
“Vogliamo cambiare passo anche in campo energetico – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico, Palma Costi – tenendo insieme due priorità: tutela dell’ambiente e opportunità di crescita in settori innovativi e con un grande potenziale di sviluppo. Per questo abbiamo assunto gli obiettivi sfidanti del 2030 dedicando alla costruzione del Piano Energetico Regionale anni di progettazione assieme ai protagonisti dei territori, in primo luogo ai sindaci. Questo Piano, infatti, non solo contribuisce al risparmio energetico attingendo da fonti alternative a costi ridotti, ma deve favorire uno sviluppo inclusivo, mettere in campo nuove opportunità e portare alla creazione di nuovi posti di lavoro. È un percorso condiviso che dovrà proseguire in maniera efficace coinvolgendo tutti gli attori regionali, per un territorio sempre più attrattivo e una economia sempre più green e per questo sempre più competitiva. L’imperativo è migliorare la qualità della vita intervenendo in materia di clima e energia, non dobbiamo dimenticare che proprio il tema energetico è trasversale a tutti i Piani che la Regione sta mettendo in atto per le imprese, i trasporti, l’agricoltura, la gestione dei rifiuti, l’innovazione”.