Il settore eolico offshore dovrebbe espandersi nel mercato globale per un valore di 1 trilione di dollari entro il 2040
Secondo un nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), nei prossimi decenni l’energia eolica offshore diventerà il motore principale della transizione verso un sistema energetico globale decarbonizzato, con una flotta mondiale che si espanderà di 15 volte fino a raggiungere almeno 340 GW entro il 2040.
L’Offshore Wind Outlook 2019 dell’IEA, che ha combinato i dati industriali con un’analisi geospaziale appositamente commissionata che traccia la velocità del vento lungo centinaia di migliaia di chilometri di costa in tutto il mondo, calcola che la risorsa potrebbe nei prossimi 20 anni diventare un “pilastro dell’approvvigionamento energetico mondiale”, creando al contempo un mercato valutato a più di un trilione di dollari.
L’analisi dell’IEA ha rilevato che l’eolico offshore ha un potenziale tecnico di produzione di energia elettrica di 36.000 TWh all’anno per installazioni in acque profonde meno di 60 metri entro 60 km dalla costa, mentre l’attuale domanda globale di elettricità è di 23.000 TWh, e che spostandosi più lontano dalla costa e in acque più profonde e aggiungendo impianti eolici galleggianti, potrebbe liberare un potenziale sufficiente a soddisfare la domanda mondiale totale di elettricità 11 volte entro il 2040.
Si prevede che l’Europa, l’attuale precursore del mercato con 20 GW installati, continuerà ad essere in testa al pacchetto globale per i prossimi due decenni, con aspettative di circa 130 GW che diventeranno offshore entro questa data – anche se a questo punto si prevede che la Cina avrà almeno 110 GW online e sarà sulla buona strada per superare l’Europa entro la metà del secolo.
Sulla base degli attuali piani e politiche di investimento, il rapporto dell’IEA prevede che il mercato mondiale dell’eolico offshore si espanderà del 13% all’anno, con oltre 20GW di incrementi annuali entro il 2030 – anche se osserva che per raggiungere gli obiettivi globali di clima e sostenibilità, la loro realizzazione dovrebbe essere ” più rapida”, circa il doppio del tasso di costruzione attuale.
Il rapporto evidenzia il successo dell’eolico offshore nel ridurre i costi da oltre 200 euro/MWh a meno di 60 euro/MWh e la prospettiva di ulteriori riduzioni “drastiche”, portando il costo globale dell’energia ad un altro 40% in meno entro il 2030, e quasi il 60% entro il 2040.
La relazione sottolinea inoltre che l’elevata capacità dell’eolico offshore e i suoi bassi costi costi di lo rendono ottimale per la produzione dell’idrogeno verde, che potrebbe essere utilizzato per decarbonizzare vari settori industriali ad alta emissione come l’acciaio e il trasporto marittimo, nonché per il riscaldamento e i trasporti.
Entro il 2030, l’eolico offshore sarà in grado di fornire idrogeno al costo di 20 $/mbtu [milioni di unità termiche britanniche, la tradizionale unità di misura del calore] – paragonabile all’idrogeno prodotto da altre fonti, compreso il gas naturale, oggi.
Gli autori del rapporto avvertono che i governi e le autorità di regolamentazione devono “sgombrare la strada da percorrere” per lo sviluppo dell’eolico offshore “fornendo una visione a lungo termine che incoraggi l’industria e gli investitori a intraprendere i maggiori investimenti necessari” per costruire e collegare i progetti sulle reti elettriche terrestri.