L’idrogeno verde potrebbe essere la forma più economica di produzione di H2 nei prossimi cinque anni, ha dichiarato sabato un panel di esperti all’Irena Assembly di Abu Dhabi.
Thani Al Zeyoudi, ministro dell’ambiente degli Emirati Arabi Uniti, ha detto alla tavola rotonda ministeriale sull’idrogeno: “Con ulteriori investimenti, la produzione di idrogeno potrebbe diventare competitiva in termini di costi nei prossimi cinque anni. Negli Emirati Arabi Uniti stiamo costruendo il primo impianto di elettrolisi dell’idrogeno a energia solare della regione”.
Il Commissario UE per l’energia Kadri Simson ha aggiunto che l’idrogeno è uno “strumento chiave” per consentire all’UE di raggiungere il suo obiettivo di zero emissioni entro il 2050.
Come ha spiegato Faith Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA): “L’idrogeno può aiutare a superare molte sfide energetiche difficili. Può decarbonizzare settori difficili da abbattere come l’acciaio, i prodotti chimici, i camion, le navi e gli aerei. L’idrogeno può anche migliorare la sicurezza energetica diversificando il mix di combustibili e fornendo flessibilità per bilanciare le reti”.
La crescita dell’idrogeno verde – prodotto utilizzando l’energia rinnovabile per scindere le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno – è stato il principale argomento di discussione, con i partecipanti alla tavola rotonda che concordano sul fatto che il costo dell’H2 verde dovrebbe dimezzarsi nei prossimi decenni.
Birol ha concluso il dibattito dicendo: “Dobbiamo costruire un grande gruppo e lavorare insieme a tutti i paesi e gli stakeholder del mondo. La cooperazione tra l’AIE e IRENA sarà fondamentale a questo proposito”.
Oltre il 95% dell’idrogeno utilizzato industrialmente oggi è prodotto dal reforming del metano a vapore, che rilascia da otto a 11 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di idrogeno prodotta.
Quando viene bruciato, o iniettato in una cella a combustibile per generare elettricità, l’unico sottoprodotto è il vapore acqueo, che lo rende uno dei combustibili promettenti per l’immagazzinamento di energia a lungo termine, la produzione di calore pulito (nelle case e nell’industria pesante) e per il trasporto su lunghe distanze.