Un articolo sul periodico tedesco Handelsblatt sottolinea l’importanza delle fonti fossili come back up delle rinnovabili, in particolare dell’eolico.
Secondo l’Associazione tedesca per l’energia eolica (BWE), sono in funzione in Germania 29.900 turbine eoliche. La loro quota di produzione di energia elettrica tedesca ammonta a un impressionante 18,8%. La capacità installata delle turbine è di 56.000 megawatt (MW).
I dati sulla produzione effettiva dimostrano che la capacità eolica disponibile in ogni momento in Germania è inferiore all’1% della capacità installata, afferma Oliver Then, amministratore delegato dell’associazione VGB PowerTech. L’associazione è una piattaforma di discussione tecnica neutrale per progettisti, produttori e proprietari di tutti i tipi di centrali elettriche.
VGB PowerTech ha valutato in dettaglio la produzione di energia eolica reale dell’anno 2016 in Germania e in paesi europei come Gran Bretagna, Danimarca, Spagna e Portogallo. Le conclusioni sono chiare: anche se l’espansione dell’energia eolica continua ad un ritmo sostenuto, ci sarà sempre bisogno di capacità di riserva, ad esempio sotto forma di centrali a combustibili fossili.
Il ruolo dei combustibili fossili
“L’energia eolica ha urgente bisogno di partner di sistema che possano lavorare insieme per garantire l’approvvigionamento e la stabilità della rete”, dice Then. L’amministratore delegato di VGB delinea così un problema fondamentale nel dibattito sulla politica energetica. L’energia eolica viene immessa in rete con priorità garantita per legge e con una remunerazione garantita per legge. L’eolico sta sempre più emarginando dal mercato le centrali a carbone o a gas. Tuttavia, le centrali a combustibili fossili sono e rimarranno indispensabili a lungo termine.
I fautori dell’uscita più rapida possibile dal carbone sottolineano che in tempi di convergenza dei mercati dell’elettricità, la Germania può contare sempre di più sulla fornitura di elettricità dall’estero. Almeno per quanto riguarda l’energia eolica, tuttavia, l’ipotesi sembra ottimistica.
“L’ipotesi che il vento soffi sempre da qualche parte in Europa non è vera sulla base dei nostri dati. La produzione di energia nel corso del tempo è in larga misura sincrona”, osserva Then. E la Dunkelflaute (quando c’è pochissimo vento o sole) non è solo un fenomeno teorico, ma si verifica ogni anno.