La penuria di F-Gas frena l'industria italiana

Attualmente in Italia i settori del freddo professionale, degli scalda acqua e delle asciugatrici a pompa di calore domestico, si trovano a dover affrontare una situazione critica dovuta al complicato reperimento di gas refrigeranti.

Lo afferma l’associazione  Confindustria CECED Italia, federata ANIE. CECED è integrato nella rete europea di associazioni di categoria che costituiscono CECED (apparecchi domestici) ed EFCEM (apparecchi professionali). L’associazione è stata costituita nel 2006 in continuità con la precedente Associazione Nazionale Apparecchi Domestici e Professionali che ha le sue origini negli anni Quaranta, subito dopo l’inizio dell’attività di ANIE.
Con il Regolamento (UE) 517/2014 la Commissione Europea ha definito un percorso di eliminazione progressiva, dei gas fluorurati.
In particolare, i gas refrigerantii idrofluorocarburi (HFC) R404a e R134a, non potranno più essere utilizzati in alcune applicazioni a partire dal 1/1/2020 o 1/1/2022.
Attualmente il settore soffre per uno eccessivo ed ingiustificato aumento dei prezzi degli Idrofluorocarburi aggravato, sia da una scarsa disponibilità di tali sostanze da parte di chi le produce e sia una mancanza delle autorizzazioni per l’utilizzo delle quote. Ciò comporta, in particolar modo per gli importatori di apparecchiature precaricate, un duplice aumento dei costi: del prezzo del gas e delle autorizzazioni all’uso.
Le aziende del settore sono da tempo impegnate nella sostituzione degli HFC con gas alternativi ma sul mercato non sono ad oggi disponibili refrigeranti equiparabili, in termini di performance e sicurezza, a quelli in via di sostituzione.
Per alcune di queste tecnologie (es: le macchine per la produzione del ghiaccio, gli abbattitori di temperatura, gli scalda acqua e le asciugatrici a pompa di calore) risulta pertanto impossibile sostituire gli attuali gas e nel contempo rispettare le leggi e norme nazionali, europee e internazionali inerenti:

  • la sicurezza (limiti di carica nelle apparecchiature, di installazione in luoghi pubblici, adeguamenti in fabbrica),
  • l’efficienza energetica (Regolamenti europei Eco-design),
  • la tossicità,

anche a causa della mancanza di componentistica tecnologicamente idonea (ad esempio dei compressori).
Ceced Italia chiede alle Istituzioni provvedimenti per gestire una situazione critica che sta mettendo a rischio un settore di punta dell’industria italiana con particolare sofferenza per le piccole e media imprese.

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