Isolamento sismico: novità da ENEA e PoliTo

ENEA e PoliTo (Politecnico di Torino) hanno brevettato un sistema di isolamento sismico per gli edifici di particolare valore artistico.

Il sistema utilizza dispositivi di isolamento sismico molto deformabili in direzione orizzontale. Essi, inseriti tra la parte in elevazione e la fondazione degli edifici, attutiscono l’ energia trasmessa dal terremoto alla struttura. L’azione sismica viene così ridotta di oltre l’80%.

“L’isolamento sismico è una delle tecnologie più avanzate per la protezione dai terremoti e si applica sia su edifici di nuova costruzione che su quelli esistenti”, spiega Paolo Clemente del Laboratorio ENEA Ingegneria sismica e prevenzione di rischi naturali. Con l’inserimento di questi dispositivi alla base, la struttura è in grado di sopportare l’azione sismica senza danneggiarsi. E garantisce l’operatività anche in caso di terremoti violenti senza la necessità di interventi di riparazione. Questo sistema consente di isolare sismicamente la struttura al di sotto delle sue fondazioni, senza toccarla. Una caratteristica particolarmente importante per la tutela del nostro patrimonio culturale dagli effetti disastrosi dei terremoti”.

Isolamento sismico: un’idea che viene dall’antichità

L’idea di consentire all’edificio di muoversi rispetto al suolo era già stata studiata e applicata nell’antichità. Lo dimostrano le tecniche di costruzione che hanno consentito di realizzare opere grandiose giunte fino ai nostri giorni. Nella Naturalis Historia, Plinio il Vecchio racconta che il tempio di Diana a Efeso (VI sec a.C.) poggiava su uno strato di argilla mista a carbone e cenere. In questo modo, in caso di terremoto, l’azione sismica non veniva trasmessa integralmente all’edificio.

La struttura, infatti,  poteva subire movimenti orizzontali rispetto al suolo. La stessa tecnica era stata applicata anche in numerosi templi greci e nelle colonie greche del mar Nero e della Magna Grecia. I templi dorici di Paestum, ad esempio, poggiano su un sottile strato di sabbia che separa la fondazione dal suolo. Esempi sono presenti anche in America Latina, dove strutture complesse, fondate con tale tecnica di isolamento sismico, hanno resistito a forti terremoti nel corso dei secoli.

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