IEEFA (Institute for Enercy Economics and Financial Analisys), ha presentato recentemente un fact sheet, con cinque possibili scenari per la decarbonizzazione basati sui dati dell’‘Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA).
Ogni anno l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) pubblica il World Energy Outlook (WEO) che, tra l’altro, modella la domanda globale di energia utilizzando vari scenari. Gli scenari non sono previsioni, ma strumenti di valutazione dei rischi. Gli scenari rispondono agli obiettivi dell’accordo globale di Parigi, che mira a mantenere gli aumenti di temperatura ben al di sotto dei 2°C e a limitare collettivamente gli aumenti a 1,5°C.
Nel limitare i cambiamenti climatici a temperature ben al di sotto dei 2°C di riscaldamento, l’estrazione di combustibili fossili deve diminuire rapidamente verso l’azzeramento delle emissioni nette, con effetto immediato. Tutti i paesi devono invece accelerare la dipendenza da fonti energetiche non fossili, sostenibili, accessibili e rinnovabili, per evitare cambiamenti climatici catastrofici. Mentre alcuni governi di tutto il mondo continuano ad essere in ritardo, oltre 100 istituzioni finanziarie di rilevanza mondiale, tra cui banche pubbliche e private, agenzie di credito e gruppi assicurativi hanno limitato il finanziamento del carbone per riflettere gli impegni dell’Accordo di Parigi, tra cui il 40% delle 40 principali banche globali e 20 assicuratori di rilevanza mondiale.
L’IEEFA considera lo scenario di sviluppo sostenibile dell’IEA (SDS) come il riflesso più probabile del futuro energetico mondiale. Le istituzioni finanziarie globali che escono dal carbone si impegnano generalmente a rispettare lo scenario SDS o Beyond 2°C dell’IEA quando fissano obiettivi conformi all’accordo di Parigi.
Lo scenario di sviluppo sostenibile (SDS) presenta uno scenario realistico e auspicabile in termini di sicurezza umana e globale in cui le nazioni lavorano insieme per limitare con successo i cambiamenti climatici trasformando il mercato dell’energia. Nell’ambito della SDS, il “bilancio del carbonio” del pianeta sarà esaurito già nel 2023 con un obiettivo di 1,5°C ed entro il 2040 con un obiettivo di 2°C. La strategia di sviluppo sostenibile prevede un calo significativo della domanda di carbone termico, con un crollo del 59% del commercio mondiale entro il 2040. Lo scenario per lo sviluppo sostenibile (SDS) non è in grado di raggiungere con certezza l’obiettivo dell’accordo di Parigi, dato che si presume che la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) emesso dal del carbone sia commercializzato su scala commerciale entro il 2030. L’IEEFA ritiene che si tratti di un’ipotesi improbabile in assenza di un prezzo elevato delle emissioni di carbonio. Pur suggerendo un allineamento con gli obiettivi di Parigi, lo scenario di sviluppo sostenibile, che ha un profilo di emissioni simile a quello dell’IEA Copenaghen 450 (450S), offre solo il 50% di possibilità di mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2°C.
Lo scenario Beyond 2°C (B2DS) definisce un percorso di decarbonizzazione rapida in linea con gli obiettivi internazionali. Per raggiungere le emissioni a zero entro il 2060, l’innovazione tecnologica è fortemente investita e diffusa in tutto il sistema energetico, con una probabilità del 50% di limitare gli aumenti di temperatura media futura a 1,75°C. Il B2DS rientra nell’ambito di ambizione dell’accordo di Parigi senza definire un obiettivo di temperatura specifico.
Lo Scenario 2°C del 66% modella politiche globali che danno al mondo una possibilità del 66% di raggiungere l’obiettivo di Parigi <2°C attraverso un aumento senza precedenti di tutte le tecnologie a basse emissioni di carbonio e la “rapida eliminazione delle sovvenzioni per i combustibili fossili”, compresi i massicci aumenti del prezzo del carbonio e le “ampie riforme del mercato dell’energia” e i mandati. Il 66% a 2°C prevede il declino strutturale più rapido per l’industria del carbone termico e offre una possibilità più concreta di raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi.
Il New Policies Scenario (NPS) modella le emissioni che continuano ad aumentare fino al 2040, con temperature globali che probabilmente aumenteranno di oltre 2,7°C entro la metà del secolo. L’NPS parte dal presupposto che i paesi, collettivamente, non intraprenderanno azioni significative per agire sulle emissioni di carbonio in linea con gli impegni assunti nell’accordo di Parigi. Nell’ambito dell’NPS, il commercio mondiale del carbone diminuisce del 5% entro il 2040.
Lo scenario delle politiche attuali (Current Policies Scenario – CPS) non presuppone un’azione concertata efficace in materia di clima, in quanto i livelli di anidride carbonica del pianeta continuano ad aumentare e l’obiettivo di riscaldamento globale di 1,5°C è stato superato entro il 2022. Per definizione, la CPS è costantemente superata in quanto le politiche e le misure adottate a partire dalla metà del 2018 non sono incluse.