ICESP, piattaforma italiana per l’economia circolare

ICESP – Italian Circular Economy Stakeholder Platform ha preso avvio il 31 maggio 2018 con la firma del manifesto programmatico. Roma ho ospitato la cerimonia, alla presenza del presidente Federico Testa e di Fulvia Raffaelli in rappresentanza della Commissione europea.

La piattaforma ICESP sarà guidata da ENEA, unico membro italiano nel gruppo di coordinamento della piattaforma europea ECESP

ICESP si configura come un “network di network”, un punto di convergenza nazionale su esperienze, criticità e prospettive dell’economia circolare.

ICESP, ne parla il responsabile Roberto Morabito

“In virtù della selezione all’interno del Gruppo di Coordinamento di ECESP, a ENEA è stato chiesto di svolgere il ruolo di hub nazionale per l’economia circolare da parte della Commissione europea”, spiega Roberto Morabito, direttore del dipartimento di Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA. È in questo ambito che ENEA ha promosso la nascita di ICESP. La piattaforma ha lo scopo diffondere le eccellenze italiane partendo dalle tradizioni e dalle tipicità imprenditoriali del territorio. Così, il sistema Paese e il suo modello economia circolare verranno rappresentati unitariamente in Europa ”

ICESP opererà attraverso una piattaforma web che facilita lo scambio di informazioni e buone pratiche, consultazioni periodiche in vista delle riunioni del Gruppo di Coordinamento e attività operative e di consultazione attraverso Gruppi di Lavoro sui diversi temi inerenti l’economia circolare, aperti alla più ampia partecipazione di tutti gli attori italiani interessati. ENEA trasferirà le informazioni dall’Europa all’Italia e viceversa. Grazie all’interazione tra i vari Gruppi di Lavoro, si produrranno position paper e report e si organizzeranno workshop tematici.

“Alla nostra proposta di realizzazione di questa piattaforma italiana, hanno aderito diversi rappresentanti di rilievo del settore dell’economia circolare provenienti dal mondo della ricerca, della Pubblica Amministrazione nazionale e locale e dell’impresa”, continua Morabito.

I benefici riscontrati sull’economia e l’ambiente hanno indotto la Commissione europea a emanare precise direttive in merito. L’economia circolare non sfrutta le risorse primarie, ma si basa sulla produzione di beni riciclabili e riutilizzabili.

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