Confortanti i risultati del monitoragio efettuato dal GSE sull’uso delle fonti energetiche rinnovabili (FER) in italia negli anni 2012-2015.
La quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili rilevata nel 2015 (17,5%) è superiore al target assegnato all’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17%); lo stesso risultato si era peraltro già verificato nel 2014 (17,1%). Tali risultati sono da collegare non solo al progressivo incremento dei consumi di energia da FER – che dal 2013 mostrano anzi un rallentamento nei ritmi di crescita, sino a quel momento assai sostenuti – bensì principalmente al perdurare degli effetti della crisi economica sui consumi energetici complessivi, che nel 2015 si sono attestati su livelli notevolmente inferiori a quelli pre-crisi e tra i più bassi dell’ultimo decennio.
Per quanto riguarda invece il settore trasporti, in Italia nel 2015 la quota dei Consumi finali lordi di energia coperta da FER risulta pari al 6,4%, in aumento rispetto all’anno precedente di 1,4 punti percentuali in termini assoluti3. Il dato di monitoraggio è inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto alla traiettoria prevista dal Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili; la distanza assoluta dal target 2020 (10%), da coprire nel quinquennio 2016-2020, è pertanto pari a 3,6 punti percentuali.
Gli altri andamenti settoriali, infine, mostrano valori sempre superiori alle previsioni del Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili: nel 2015, in particolare, la quota dei consumi complessivi coperti da FER risulta superiore a quella prevista per il 2020 sia nel settore elettrico (33,5%, rispetto a una previsione pari a 26,4%) sia nel settore termico (19,2%, rispetto a una previsione pari a 17,1%).
Il Decreto 15 marzo 2012 del Ministero dello Sviluppo economico (c.d. decreto burden sharing) fissa il contributo che le diverse regioni e province autonome sono tenute a fornire ai fini del raggiungimento dell’obiettivo nazionale sulle FER (quota FER sui consumi finali lordi pari almeno al 17% nel 2020), attribuendo a ciascuna di esse specifici obiettivi regionali di impiego di FER al 2020; a ciascuna regione è inoltre associata una traiettoria indicativa, in cui sono individuati obiettivi intermedi relativi agli anni 2012, 2014, 2016 e 2018.
I dati rilevati nel 2015 mostrano valori quasi sempre superiori alle previsioni del D.M. burden sharing per il 2016 (fanno eccezione la Liguria e la Sicilia); in oltre metà delle regioni essi risultano superiori anche alle previsioni al 2020.