Tre italiani su quattro sono convinti che le politiche climatiche miglioreranno la loro qualità della vita e che la transizione verde sarà fonte di crescita economica e per il 73% creerà più posti di lavoro di quanti ne eliminerà. Sono alcuni dei dati, ben superiori alla media europea, che emergono dalla quarta edizione dell’indagine sul clima 2021-2022, condotta nei mesi precedenti all’invasione russa dell’Ucraina dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in collaborazione con la società di ricerche BVA.
Realizzata tra agosto e settembre 2021 su un campione di 30.000 intervistati in 30 Paesi (27 appartenenti all’Unione Europea, Regno Uniti, Stati Uniti e Cina), l’indagine ha messo in luce come le politiche messe in atto per affrontare il cambiamento climatico rappresentino il percorso per accrescere la qualità della vita, nonostante il minor potere d’acquisto, per il 56% dei cittadini europei, a fronte del 57% di americani e britannici e del 67% di cinesi.
I nostri connazionali hanno un’elevata consapevolezza dei cambiamenti comportamentali indispensabili per affrontare il cambiamento climatico. La nota diffusa dalla BEI informa infatti che “un terzo degli intervistati (31%) ritiene che la maggior parte delle persone non possiederà più un’auto tra 20 anni e il 64% pensa che la maggior parte di noi lavorerà da casa per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Infine, quasi la metà (42%) degli intervistati ritiene che la maggior parte delle persone avrà adottato una dieta a base vegetale e il 54% prevede che verrà assegnata una quota energetica a ciascun individuo (sei punti sopra la media europea del 48%)”.