Il GME (Gestore dei Mercati Energetici), ha comunicato varie informazioni sul mercato del gas in Italia e sui consumi relativi a maggio 2019.
A maggio i consumi di gas naturale in Italia si confermano in crescita su base annua (+22%), attestandosi a 4.869 milioni di mc, livello più alto dal 2010 per il mese in analisi. La crescita, risulta significativa per i consumi del settore civile, pari a 1.762 milioni di mc (+45%) e su livelli record per maggio, sostenuti da temperature più basse rispetto alla media del periodo, e per i consumi del settore termoelettrico (+20%) che, a fronte di una minore disponibilità dell’offerta idroelettrica (-24% circa), raggiungono per il mese in esame il massimo degli ultimi otto anni (1.754 milioni di mc). Più modesta, invece, la crescita nel settore industriale che, con 1.209 milioni di mc (+1,3%), si conferma tuttavia sui livelli più elevati degli ultimi anni.
Secondo il GME, la maggiore domanda è stata assorbita principalmente dalle importazioni di gas (6.732 milioni di mc, +9%), anch’esse sui livelli più alti di sempre per il mese di maggio, rappresentando circa il 95% del totale approvvigionato (era 93% lo scorso anno); in calo la produzione nazionale che, con 392 milioni di mc (-12%), risale tuttavia dai livelli minimi storici toccati nel mese di aprile. L’analisi dei flussi per punti di entrata mostra importazioni in aumento dalla Libia a Gela (552 milioni di mc, +152%) e soprattutto dalla Russia a Tarvisio, dove salgono sopra i 3.000 milioni di mc (+3%), registrando il miglior risultato da gennaio 2018.
Continua il trend crescente dell’import tramite terminali di rigassificazione (al terzo mese consecutivo sui livelli più alti di sempre), tra i quali Cavarzere rimane il più attivo (649 milioni di mc), mentre Panigaglia consolida la propria quota largamente sopra il 20%. Nell’ultimo giorno del mese la giacenza di gas naturale negli stoccaggi ammontava a 5.956 milioni di mc, in aumento del 6% rispetto al 2018.