“Con Ecomondo, fiera dell’economia italiana e globale, le nostre eccellenze si aprono al mondo”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti all’inaugurazione, a Rimini, degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, con il supporto della Fondazione Sviluppo Sostenibile.
“Gli Stati Generali della Green Economy sono un’iniziativa che il Ministero dell’Ambiente sostiene e promuove dalla sua nascita – ha dichiarato il ministro Galletti – perché rappresenta una grande occasione di confronto e una privilegiata sede di analisi e proposte per l’Italia del futuro. Qui cresce la cultura dell’ambiente come motore di sviluppo globale per la società italiana, che è poi anche la mia visione dell’Italia del domani. Dialoghiamo su misure, progetti, programmi, interventi ma abbiamo tutti un obiettivo comune: sostenere e far crescere la green economy e, attraverso essa, il Paese. Fuori dall’Italia abbiamo un mercato potenziale fortissimo – ha affermato il Ministro – proprio perché in questi anni abbiamo sviluppato tecnologie e buone pratiche che oggi possiamo esportare, e credo che questo sia il luogo giusto per metterle in mostra e per poterle vendere”.
“Spero proprio – ha affermato il Ministro – che nella prossima campagna elettorale i partiti mettano nel proprio programma le politiche ambientali: le politiche ambientali economiche, ma anche le ricette per porre rimedio alle criticità che affliggono il nostro Paese; basti pensare al dissesto idrogeologico, un tema su cui questo governo ha lavorato sin dall’inizio, ma anche alle bonifiche, alle depurazioni, alla siccità e alle alluvioni estreme”.
Infine, il Ministro ha colto l’occasione per tornare a sottolineare l’importanza dell’accordo raggiunto alla Cop 21 di Parigi: “Impegni dai quali non si torna indietro. Alla Cop 23 di Bonn ribadiremo che l’accordo di Parigi non è negoziabile – ha concluso Galletti -. Questa è la posizione italiana, e la voglio ribadire con forza”.