L’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è il principale emettitore di emissioni di gas serra a livello mondiale. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, queste emissioni devono essere ridotte di oltre il 70% entro il 2040 per rimanere in linea con lo scenario di 1,5-2 °C suggerito dall’accordo di Parigi. Per garantire una transizione socialmente equa verso l’eliminazione graduale del carbone, alla fine del 2017 la Commissione europea ha introdotto l’iniziativa delle regioni carboniere in transizione. Un documento dell’UE analizza in che misura l’uso di sistemi di generazione di energia elettrica fotovoltaica può contribuire a questa transizione nelle regioni carbonifere dell’Unione Europea (European Coal Regions in Transition (CRiT). È stata sviluppata una metodologia spazialmente esplicita per valutare il potenziale del solare fotovoltaico in regioni selezionate in cui si prevede che le miniere di carbone a cielo aperto cessino di funzionare nel prossimo futuro. Sono stati presi in considerazione diversi tipi di sistemi solari fotovoltaici, compresi i sistemi a terra sviluppati sul terreno minerario o nelle vicinanze. Inoltre, è stata analizzata anche l’installazione di impianti solari fotovoltaici sul tetto del parco immobiliare esistente. I risultati ottenuti mostrano che la superficie disponibile in queste regioni è abbondante e che gli impianti solari fotovoltaici potrebbero sostituire completamente l’attuale produzione di elettricità delle centrali a carbone nelle regioni analizzate.
Il documento dell’UE analizza il potenziale tecnico per l’installazione di un sistema di generazione di energia elettrica solare fotovoltaica nelle 42 EU CRiT. L’area disponibile è sufficiente a produrre la stessa quantità di elettricità che tutte le centrali a carbone e a lignite attualmente producono nell’Unione Europea. Si riconosce che le transizioni energetiche possono variare notevolmente da una regione all’altra e che sono previsti percorsi di transizione diversi nelle diverse regioni CRiT.