Calo record dei consumi di energia (-22%) nel II trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il picco negativo è stato raggiunto ad aprile (-30%), in coincidenza con il lockdown, mentre su base semestrale la riduzione è stata del 14% rispetto alla prima metà del 2019. Inoltre, il forte calo dei consumi di energia elettrica (-13%) ha accresciuto il ‘peso’ delle fonti rinnovabili che nel mese di maggio hanno soddisfatto oltre il 50% della domanda di elettricità (il 20% da eolico e solare), raggiungendo un nuovo massimo storico. È quanto emerge dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano dell’ENEA che registra anche una rilevante diminuzione delle emissioni di anidride carbonica (-26% nel II trimestre e -17% nel I semestre). Le emissioni sono diminuite più dei consumi di energia in quanto si è ridotto principalmente il ricorso alle fonti fossili con maggiore intensità carbonica, come carbone e petrolio.
Nel secondo trimestre, infatti, la domanda di petrolio è diminuita del 30%, quella di gas naturale del 18% e le importazioni di energia elettrica sono crollate del 70% a fronte di un aumento del 7% delle fonti rinnovabili.
Le condizioni eccezionali che hanno caratterizzato la prima parte dell’anno, hanno consolidato il miglioramento (+15%) iniziato nella seconda metà del 2019 dell’indice sintetico ISPRED, elaborato da ENEA per monitorare la transizione del sistema energetico sulla base dell’andamento dei prezzi, della sicurezza e del livello di emissioni. Sul fronte prezzi, l’indice ha registrato un forte incremento (+20%) grazie ai livelli eccezionalmente bassi nei mercati all’ingrosso del gas e dell’elettricità, con una riduzione degli spread “storici” dei prezzi al dettaglio italiani rispetto a quelli europei. In particolare, per l’elettricità si segnala un calo medio di circa il 20% per le diverse classi di consumo delle utenze non domestiche. Tuttavia, per il terzo trimestre, è prevista un’inversione di tendenza a causa dell’aumento del costo del dispacciamento in relazione alla necessità di garantire la sicurezza del sistema elettrico. Per il gas naturale, i piccoli consumatori industriali hanno beneficiato di una riduzione del 27% del prezzo rispetto allo stesso periodo del 2019, con una previsione per il III trimestre sui livelli più bassi degli ultimi sette anni. Per i consumatori domestici la riduzione è stata del 25% sul trimestre precedente.
Il contesto di profonda crisi della domanda di energia ha invece comportato un complessivo peggioramento dell’indice ISPRED relativo alla sicurezza del sistema energetico (-10%). Le cause sono da ricercare soprattutto nei settori della raffinazione – che ha sofferto un forte calo dell’utilizzo degli impianti con margini in territorio negativo – e della gestione in sicurezza del sistema elettrico, nel quale, anche senza eventi critici evidenti, sono emerse problematiche legate alla crescente penetrazione delle fonti rinnovabili intermittenti.