RSE (Ricerca Sistema Energetico) ha pubblicato un nuovo dossier sulla biomassa come fonte di energia.
“Quale contributo energetico si potrebbe attendersi da un più intenso sfruttamento della biomassa legnosa italiana, oggi sottoutilizzata ?
Abbiamo svolto alcune valutazioni, nell’ipotesi che lo sfruttamento dell’Italia raggiunga il dato medio europeo (2,39 m3/ha), dedicando la parte nuova dei prelievi agli usi energetici. Si noti che
questa ipotesi corrisponderebbe ad un prelievo di circa il 70% della crescita annua, consentendo quindi non solo il mantenimento, ma l’ulteriore incremento dello stock di biomassa boschiva
italiana.Assumendo che tale quantità venga utilizzata in impianti di cogenerazione, con i parametri di efficienza già indicati e con una producibilità pari a quella attuale per la produzione elettrica da
biomassa legnosa (4000 ore/anno) si ottiene una nuova potenza installabile di 1900 MWe e una produzione addizionale elettrica di 7,5 TWh e termica di 30 TWh. Tali nuove produzioni, ipotizzando che il combustibile sostituito sia gas naturale, portano a minori emissioni di quasi 8 milioni di tonnellate/anno di CO2. Per ottenere la stessa riduzione di emissioni occorrerebbe installare 20 000 MWe di nuovo fotovoltaico.Non sfuggirà il grande vantaggio di utilizzare in maggior misura la produzione da biomassa legnosa anche dal punto di vista dell’esercizio del sistema elettrico: 1900 MWe programmabili e flessibili possono dare un contributo di grande rilievo alla gestione del sistema in qualità e sicurezza del servizio (la tipica necessità di riserva del sistema italiano è di qualche migliaio di MW), nel contempo sostituendo ulteriori consumi di combustibili fossili e/o in parte riducendo o posticipando la necessità impiego di rinnovabili aleatorie, ed evitando parte degli investimenti per l’installazione di nuove “centrali di punta” e di sistemi di accumulo.”
Il dossier completo può essere scaricato dal sito.