Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con il decreto n. 361 del 26 settembre 2017 ha aggiornato le “Linea Guida sulla messa in opera del calcestruzzo strutturale”
Il documento “Linea Guida sulla messa in opera del calcestruzzo strutturale” ha l’obiettivo di evitare errori riconducibili a procedure improprie che possano pregiudicare le attese, in termini di resistenza e di durabilità, alla base del progetto.
Il documento illustra ed esamina l’insieme delle lavorazioni e dei processi finalizzati ad una corretta messa in opera, intendendo con tale accezione l’insieme delle specifiche operazioni di movimentazione, getto, compattazione e maturazione, atte a realizzare un calcestruzzo strutturale con le caratteristiche di resistenza e di durabilità previste dal progetto.
Il documento proposto tocca, quindi, aspetti fondamentali per la sicurezza delle opere, nella utilizzazione di un materiale versatile e, per questo, a volte manipolato con eccessiva confidenza trascurando i necessari accorgimenti.
Le indicazioni della “Linea Guida sulla messa in opera del calcestruzzo strutturale” si applicano prevalentemente al calcestruzzo per uso strutturale, armato e non, ordinario e precompresso, usualmente impiegato nelle costruzioni. Restano comunque valide talune disposizioni, laddove applicabili, ai numerosi altri tipi di calcestruzzo conosciuti ed utilizzati – che potranno essere oggetto di future specifiche Linee Guida – quali ad esempio: calcestruzzo leggero, calcestruzzo ad alta resistenza, calcestruzzo fibro-rinforzato, calcestruzzo autocompattante (SCC), calcestruzzo proiettato, ecc..
Le Linee Guida sono documenti tecnici a carattere monografico con finalità informative e divulgative che concretizzano altresì un’azione normativa di indirizzo, sviluppata su contenuti tecnico-scientifici, di ausilio a progettisti ed operatori del settore delle costruzioni.
L’azione divulgatrice delle Linee Guida in questione assume poi particolare importanza se si tiene conto dell’innovativo indirizzo “prestazionale” assunto dalle più recenti normative tecniche. Come è noto, una norma prestazionale fissa gli obiettivi ovvero i requisiti finali dell’opera, lasciando maggiore spazio e responsabilità alle figure professionali incaricate della progettazione e realizzazione dell’opera. In tal senso, infatti, le Norme Tecniche per le Costruzioni vigenti prevedono l’impiego di calcestruzzo a prestazione garantita, limitando l’utilizzo a composizione richiesta a casi particolari, casi in cui il progettista si assuma la responsabilità delle prestazioni.