La Commissione Europea ha rilevato che le energie rinnovabili hanno prodotto nel 2015 il 16,4% del consumi totali di energia nella UE. L’UE è quindi sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo di produrre, entro il 2010, almeno il 20% del fabbisogno energetico tramite energie rinnovabili.
Gran Bretagna, Irlanda e Lussemburgo hanno dato un contributo inferiore alle attese, mentre Francia e Olanda dovranno probabilmente incrementare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi nel 2020.
Nonostante il buon livello raggiunto, le nazioni UE devono incrementare gli sforzi per raggiungere standard sempre più elevati negli anni futuri, intervenendo in particolare nel settore dei trasporti. L’incremento delle energie rinnovabili, l’uso sempre più diffuso di eolico, biomasse, idroelettrico e solare, ha portato a un risparmio stimato di 16 miliardi di euro sulle importazioni di combustibili fossili nel 2015. L’incremento maggiore è venuto dall’eolico onshore, mentre ha rallentato il comparto del fotovoltaico. Nell’ambito dei trasporti, il livello raggiunto nel corso del 2015 è stato del 6%, mentre l’obiettivo al 2020 è del 10%. Commissione Europea imputa il ritardo allo stallo nella diffusione dei biocarburanti avanzati.
La Commissione Europea ha rilevato come un ostacolo al maggior impiego di energie rinnovabili nell’UE sia costituito dalla difformità nelle strategie nazionali di incentivazione delle energie rinnovabili, che si traduco in normative complesse e a volte anche di incerta interpretazione.