Attualmente l’UE ha circa 185.000 punti di ricarica pubblica, che sono sufficienti per il mercato odierno (sette auto per ogni punto). Lo scenario politico attuale punta a 33 milioni di auto elettriche entro il 2030 (44 milioni per la neutralità climatica). L’ultimo rapporto di Transport & Environment traccia il loro ambizioso percorso. E’ guidato dall’idea forte di un ‘diritto alla spina’ europeo, e reso possibile dalla loro nuova metrica di fornitura della ricarica pubblica, utilizzando una metodologia che pondera i punti di ricarica in base a quanta energia possono fornire alla flotta di veicoli elettrici e a quanto sono disponibili per il pubblico. Si conclude che entro il 2025 saranno necessari 1,3 milioni di punti di ricarica in tutta l’UE e quasi 3 milioni nel 2030. Ciò richiederebbe un aumento degli investimenti fino a 1,8 miliardi di euro nel 2025, ovvero solo il 3% degli investimenti annuali dell’UE nelle infrastrutture di trasporto stradale. Altre questioni includono il cablaggio degli edifici residenziali e dei luoghi di lavoro (un quinto cablato entro il 2025, la metà entro il 2030), meno veicoli e più condivisione. Una transizione può essere garantita con punti di tariffazione per le aree a basso reddito o ad alto inquinamento atmosferico equamente distribuiti in tutta l’UE. Appare fondamentale che tutto ciò sia guidato da leggi UE applicabili per raggiungere gli obiettivi e garantire a tutti gli europei la stessa possibilità di passare a una mobilità a emissioni zero.
Per tenere il passo con l’imminente ondata di elettricità – stimata tra 33 milioni di auto elettriche nell’attuale scenario politico e 44 milioni in quello neutro dal punto di vista climatico nel 2030 – il quadro infrastrutturale dell’UE deve dare priorità alla ricarica elettrica ed essere in linea con la crescente domanda di punti di ricarica pubblici e privati.