Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 3 settembre 2019, numero C 297/44, sono state pubblicate le raccomandazioni della Commissione europea del 18 giugno 2019 sulla proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima dell’Italia 2021-2030.
L’Europa raccomanda all’Italia di intervenire per:
1.
sostenere l’apprezzato livello di ambizione che il paese si è fissato, con la quota del 30 % di energia da fonti rinnovabili entro il 2030 a contributo dell’obiettivo dell’Unione per il 2030 in termini di energia rinnovabile, adottando politiche e misure dettagliate e quantificate che siano in linea con gli obblighi imposti dalla direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (8), così da concretare il contributo con tempestività ed efficacia in termini di costi; innalzare il livello di ambizione per le fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffrescamento, così da conseguire l’obiettivo indicativo fissato all’articolo 23 della direttiva (UE) 2018/2001; presentare misure per conseguire l’obiettivo nel settore dei trasporti fissato all’articolo 25 della direttiva (UE) 2018/2001; ridurre complessità e incertezza normativa e precisare i quadri favorevoli all’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e alle comunità di energia rinnovabile, in conformità degli articoli 21 e 22 della direttiva (UE) 2018/2001;
2.
per quanto riguarda l’efficienza energetica, accertare che gli strumenti politici fondamentali illustrati nella proposta di piano nazionale integrato per l’energia e il clima permettano risparmi adeguati anche nel periodo 2021-2030; nel piano nazionale integrato per l’energia e il clima definitivo e nelle successive relazioni intermedie, dare adeguato riscontro ai previsti aggiornamenti e miglioramenti dei regimi di sostegno vigenti; disporne un consistente potenziamento che permetta di conseguire gli obiettivi di risparmio energetico indicati; date le considerevoli potenzialità inespresse, continuare a operare per rafforzare le misure di efficienza energetica nell’edilizia (per gli edifici pubblici e privati, nuovi ed esistenti) e nei trasporti;
3.
precisare le misure di diversificazione e di riduzione della dipendenza energetica previste a sostegno degli obiettivi di sicurezza energetica, comprese le misure che consentono la flessibilità; nel settore dell’energia elettrica, valutare l’adeguatezza delle risorse tenendo conto del contesto regionale e delle potenzialità effettive degli interconnettori e delle capacità di produzione nei paesi limitrofi; precisare la misura in cui il previsto sviluppo nel settore del gas è compatibile con gli obiettivi di decarbonizzazione dichiarati e con il programmato abbandono graduale degli impianti termoelettrici a carbone;
4.
fissare obiettivi, tappe e calendari chiari per la realizzazione delle riforme dei mercati dell’energia programmate, in particolare per quanto riguarda i mercati all’ingrosso del gas naturale e il funzionamento dei mercati al dettaglio dell’energia elettrica e del gas naturale;
5.
precisare gli obiettivi nazionali e di finanziamento per la ricerca, innovazione e competitività da raggiungere nel periodo 2021-2030, con riferimento in particolare all’Unione dell’energia, così che siano misurabili agevolmente e idonei a sostenere la realizzazione degli obiettivi nelle altre dimensioni del piano nazionale integrato per l’energia e il clima; sostenere detti obiettivi con politiche e misure specifiche e adeguate, comprese quelle da sviluppare in cooperazione con altri Stati membri quali il piano strategico per le tecnologie energetiche;
6.
ai fini della messa a punto del piano nazionale integrato per l’energia e il clima, svolgere consultazioni con i paesi limitrofi e nel gruppo ad alto livello sull’interconnessione del gas nell’Europa centrale e sudorientale (CESEC); esaminare ulteriormente le potenzialità transfrontaliere e gli aspetti macroregionali di una politica coordinata in materia di energia e clima, in particolare nell’Adriatico, al fine di ridurre l’impronta di carbonio della regione, attuare un approccio ecosistemico e sfruttare maggiormente le potenzialità di una più intensa cooperazione nel Mediterraneo;
7.
elencare le azioni intraprese e i piani previsti per l’eliminazione graduale delle sovvenzioni all’energia, specie quelle ai combustibili fossili;
8.
completare l’analisi, anche quantitativa, delle interazioni con la politica sulla qualità dell’aria e sulle emissioni atmosferiche;
9.
integrare meglio l’aspetto della transizione giusta ed equa, in particolare illustrando in maggior dettaglio gli effetti degli obiettivi, delle politiche e delle misure previsti su società, occupazione, competenze e distribuzione del reddito, anche nelle regioni industriali e ad alta intensità di carbonio; completare l’approccio al superamento della povertà energetica includendo obiettivi specifici misurabili e dettagli sulle risorse finanziarie destinate all’attuazione delle politiche indicate, come richiesto dal regolamento (UE) 2018/1999.