Una recente ricerca, pubblicata su PNAS, evidenzia come il riscaldamento globale abbia anche aumentato la disuguaglianza fra paesi ricchi e paesi poveri. Ecco una sintesi.
Secondo gli autori, l’aumento è il risultato anche dell’impatto del riscaldamento sulla crescita economica annuale, che nel corso dei decenni ha indotto un e sostanziale declino della produzione economica nei paesi più caldi e più poveri – e un aumento in molti paesi più freddi e ricchi -; rispetto a un mondo senza riscaldamento antropogenico. Pertanto, il riscaldamento globale causato dall’uso di combustibili fossili ha probabilmente esacerbato la disuguaglianza economica associata alle disparità storiche nel consumo energetico. I risultati dello studio suggeriscono che le fonti energetiche a basse emissioni di carbonio hanno il potenziale per fornire un sostanziale beneficio secondario per lo sviluppo; oltre ai benefici primari di un maggiore accesso all’energia.
Le cause che hanno aumentato la disuguaglianza
La comprensione delle cause delle disuguaglianze economiche è fondamentale per ottenere uno sviluppo economico equo. I modelli e i dati empirici utilizzati nello studio generano stime probabilistiche a livello nazionale; esse mostrano l’influenza del clima antropogenico sulla produzione economica storica. Emerge la probabilità molto alta che l’alterazione antropogenica del clima abbia aumentato le disuguaglianze economiche tra i paesi. Come risultato, anche se la disuguaglianza tra i paesi è diminuita nell’ultimo mezzo secolo, c’è una probabilità dell’∼90% che il riscaldamento globale abbia rallentato la diminuzione. Sebbene non si sappia con certezza se il riscaldamento storico ha giovato ad alcuni paesi ricchi e temperati, per la maggior parte dei paesi poveri c’è una probabilità >90% che il PIL pro capite sia oggi inferiore a quello che si sarebbe avuto se il riscaldamento globale non si fosse verificato.
I risultati mostrano che, oltre ai benefici diretti dell’uso dei combustibili fossili, molti paesi ricchi sono stati probabilmente resi ancora più ricchi dal conseguente riscaldamento globale. Allo stesso modo, i paesi poveri non hanno condiviso appieno i benefici del consumo energetico. Ma molti sono già stati resi più poveri (in termini relativi) dal consumo energetico dei paesi ricchi. L’espansione delle fonti energetiche a basse emissioni di carbonio può:
- fornire un sostanziale beneficio secondario allo sviluppo (limitando le future penalizzazioni per la crescita indotta dal riscaldamento),
- offrire i benefici primari di un maggiore accesso all’energia.
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