La qualità dell’aria in Emilia-Romagna

E´ online il rapporto triennale sulla qualità dell´aria 2015-2017, realizzato dalla Regione Emilia-Romagna, Direzione Cura del territorio e dell’ambiente e da Arpae. La pubblicazione aggiorna e completa i dati e le analisi sull’inquinamento atmosferico che hanno fornito il quadro conoscitivo alla base del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020).

Il documento – che segue l’ultimo del 2014 – presenta in modo approfondito e dettagliato la situazione rilevata in Emilia-Romagna, contestualizzandola nel quadro della Pianura Padana. Mette in luce i passi avanti compiuti, ma anche l’importanza della sfida ancora aperta.

La qualità dell’aria in E-R nel 2018

Oltre al report triennale 2015-2017, sono disponibili tutti i dati sulla qualità dell’aria nel 2018. Nell’anno appena trascorso solo 7 stazioni su 44 hanno superato il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni (numero massimo di superamenti annuali definito dalla norma), contro le 27 nel 2017. Il numero massimo di superamenti è stato registrato nella stazione di Reggio Emilia/Timavo con 56 (83 nel 2017), seguita da Modena/Giardini con 51 (83 nel 2017), Parma/Montebello con 45 (74 nel 2017), Ferrara/Isonzo con 41 (62 nel 2017),Parma/Cittadella con 40 (69 nel 2017), Fiorano Modenese con 39 (67 nel 2017) e Rimini/Flaminia con 36 (57 nel 2017). Entro il limite dei 35 giorni di superamento tutte le stazioni di Piacenza, Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna, così come le restanti di Reggio Emilia, Parma, Modena, Ferrara e Rimini.

Un netto miglioramento della situazione rispetto al 2017, grazie anche alle condizioni meteo climatiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti e dunque alla diminuzione della percentuale di giorni favorevoli all’accumulo di PM10: risultata tra le più basse degli ultimi 5 anni  (53% contro il 67% del 2017).

La situazione dei vari inquinanti

  • Media annua polveri. Un altro valore di riferimento è la concentrazione media annua di PM10 e PM2.5, risultata entro i limiti in tutte le stazioni. Confermato il trend positivo per PM10, dato che per il sesto anno consecutivo tutte le stazioni hanno fatto registrare una media inferiore ai 40μg/m3 previsti dalla norma (gli ultimi superamenti – in tre stazioni – risalgono al 2012). Molto positivo invece il dato della media annuale di PM2.5, nel 2018 inferiore ai valore limite della normativa (25 μg/m3) in tutte le stazioni, a differenza di quanto avvenuto nel 2017, in cui il valore limite era stato superato in due stazioni sulle 24 che lo misurano.
  • Ozono.Nel periodo estivo (aprile-settembre), l’ozono ha superato il valore obiettivo a lungo termine per la protezione della salute (120 μg/m3 di media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di 1 anno) in 25 stazioni su 29, dato che conferma che la quasi totalità delle stazioni ha oltrepassato i 25 superamenti (massimo consentito) nella media sugli ultimi 3 anni del valore obiettivo. Sono escluse solo Alfonsine (Ra), Villa Minozzo/Febbio (Re), Corte Brugnatella (Pc) e Alto Reno Terme/Castelluccio (Bo). La soglia di informazione (pari a 180 μg/m3 orari), nel 2018  è stata invece superata in 16 stazioni, contro le 26 stazioni del 2017. Nella stagione estiva il numero di giorni favorevoli alla formazione di ozono è stato tra i più alti dell’ultimo quinquennio (39%) e in linea con il 2017 (40%), anche a causa di temperature superiori alla media climatologica.
  • Biossido di azoto. Migliora la situazione per il biossido d’azoto, anche se restano ancora due stazioni sopra al limite della media annua di 40 μg/m3 (Bologna/Porta San Felice e Fiorano Modenese (Mo), rispettivamente con 49 e 45 μg/m3), entrambe collocate a bordo strada. Nel 2017 risultarono superiori ai limiti quattro stazioni, cinque nel 2015 e nel 2016 e ancora quattro nel 2014.
  • Altri inquinanti.Tutti entro i limiti di legge, come negli anni precedenti, i valori di biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio.

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