Sono 2.315 gli energy manager nominati nel 2017 (1.564 da soggetti obbligati e 751 da soggetti non obbligati). Rispetto agli anni precedenti continua il trend di crescita, che si aggira intorno al 6% in 4 anni per i soggetti obbligati e all’11% in 15 anni includendo anche le nomine di soggetti non obbligati.
Questi sono alcuni dei dati emersi dal Rapporto che FIRE redige annualmente sulla figura professionale.
Nonostante le buone notizie, c’è ancora molto lavoro da fare sulla figura professionale e sul contesto lavorativo in cui opera. Lo si deduce sia dalle rilevazioni sul tasso di inadempienza alla nomina, che resta molto elevata nel settore pubblico, sia da considerazioni ed esperienze degli energy manager stessi emerse durante le indagini.
Quasi tutti i settori registrano un aumento dei nominati, che invece risultano leggermente in calo nell’industria. Il dato sul terziario è il più positivo, in quanto è un miglioramento continuo. Fa ben sperare il lieve miglioramento rispetto allo scorso anno nella Pubblica Amministrazione. Da segnalare la presenza nell’elenco di circa 40 piccoli Comuni che hanno provveduto alla nomina volontaria.
Energy manager e certificazione EGE
Dal Rapporto emerge anche un considerevole aumento degli energy manager esterni che hanno deciso di ottenere la certificazione EGE. Si è passati negli ultimi 2 anni da 34 a 182 energy manager certificati EGE. Poiché alcuni di questi rivestono il ruolo in più soggetti, il 32% delle nomine nel 2017 è coperto da EGE.
Altro aspetto analizzato riguarda i soggetti che hanno nominato e che al contempo sono in possesso della certificazione ISO 50001 per il loro sistema di gestione dell’energia. Questi risultano essere 202, in leggero incremento rispetto allo scorso anno (+8%).