L’indagine CNPI conferma il profilo di una categoria estremamente composita al proprio interno, sia per ambiti di specializzazione che per modalità di esercizio professionale. L’area industriale ad indirizzo elettrico è la specializzazione principale degli iscritti (41,8%), seguita da quella civile e ambientale (15,5%) e dall’industriale ad indirizzo meccanico (17,5%).
Indagine CNPI: centralità del settore elettrico
Negli anni l’articolazione settoriale della professione ha subito diversi cambiamenti: la centralità del settore industriale elettrico si è imposta a cavallo degli anni novanta e duemila, quando quella che era fino ad allora una specializzazione importante ma non centrale, è diventata di gran lunga maggioritaria: tra gli iscritti nel decennio 1990‐1999, ben il 51,1% appartiene a tale settore, e anche negli ultimi sette anni tale valore, pur calando al 43,7%, è rimasto alto.
Diminuisce invece nel tempo il peso specifico del settore edile (raccoglie il 34,8% degli iscritti prima del 1980 e solo il 14% di quanti si sono iscritti dopo il 2010), mentre inizia a crescere il peso di nuove aree di interesse a cui la categoria si è aperta più recentemente: tra gli iscritti dopo il 2010, il 5,8% appartiene al settore della prevenzione e dell’igiene, il 6,7% dell’informazione, il 3,9% della chimica e delle tecnologie alimentari, e infine l’1,4% al design.
Il 45,9% del totale degli iscritti è un libero professionista, o altro lavoratore in proprio che esercita la professione in via esclusiva. Il 12,9% la svolge invece in qualità di dipendente. A fronte di questo segmento di periti industriali, vi è tuttavia una quota elevata (quasi il 41,2%) di iscritti che non esercita la professione (18,3%) o che la svolge solo in via occasionale (22%) avendo un altro lavoro. In sintesi, solo il 53,2% dichiara di essere iscritto all’Albo perché per le attività professionali che svolge è necessario. Per la restante parte prevalgono altre motivazioni: il 18,5% dichiara che è iscritto all’Albo perché quello di perito industriale è sempre un titolo professionale che può risultare utile per partecipare a concorsi e bandi di gara, il 9,4% per usufruire dei servizi offerti dall’Ordine, il 5,2% per motivi previdenziali, il 13,7% per altri motivi.
Indagine CNPI: la progettazione è la competenza distintiva
La progettazione, sia edile che impiantistica, risulta la vera competenza distintiva della professione: è svolta dal 56% degli iscritti e ben il 50,7% la considera l’attività che più contraddistingue il proprio lavoro (ciò vale per il 61,8% dei liberi professionisti e il 47,4% dei dipendenti; per chi esercita occasionalmente, solo il 27,5% considera tale competenza quella centrale). A seguire le attività più svolte dagli iscritti sono direzione lavori (34,4%), consulenza tecnica generale (33,1%), collaudo impianti (24,7%), prevenzione incendi (21,2%), certificazioni (20,7%) salute e sicurezza sul lavoro (17,2%).
Indagine CNPI: importanza delle certificazioni
Le certificazioni rappresentano un valore aggiunto per più della metà dei periti industriali, visto che il 53,7% (tra i liberi professionisti si arriva al 75,9%) ne possiede una: il 25,4% per l’antincendio (L. 818/84), il 19,5% per la sicurezza (dlgs 81/2008), il 18,4% una certificazione energetica e il 18,3% una certificazione di altro tipo. Alta è la domanda per il futuro: il 34,5% degli iscritti (ma tra i 18‐35 enni la percentuale sale al 49,8%) intende acquisire nuove certificazioni.