Con il referendum del 21 maggio 2017, a cui ha partecipato il 42,3% degli aventi diritto, la Svizzera ha deciso di abbandonare la produzione di energia nucleare e finanziare il passaggio alle fonti energetiche rinnovabili.
Il 58,2% dei votanti si è espresso a favore del progressivo affrancamento dall’energia nucleare prodotta dalle cinque centrali svizzere. In 22 cantoni su 26 della Confederazione gli elettori si sono schierati in favore della nuova legge sull’energia approvando un primo pacchetto di misure alla base della `Strategia energetica 2050´ promossa dal governo. La quota più alta di “Sì” è stata registrata nei cantoni di Vaud (73,5%) e Ginevra (72,6%). Non è stata fissata una data certa per lo spegnimento degli impianti, ma daranno necessari due o tre decenni, per poter sostituire il 35% circa di energia nucleare prodotta attualmente in Svizzera con energia pulita.
Per arrivare all’obiettivo sarà incentivato il ricorso alle energie rinnovabili al fine di evitare una crescita dell’utilizzo di gas naturale e petrolio. Contemporaneamente è previsto un taglio di un terzo dei consumi individuali grazie a diverse soluzioni, tra cui l’efficientamento degli impianti e delle abitazioni.