Si compone di 10 richieste l’elenco delle richieste che CNA Installazione Impianti avanza alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale. Le 10 richieste, oltre a non costare neanche un euro alle casse dello Stato, intendono valorizzare la filiera impiantistica, garantire la sicurezza degli impianti e degli edifici, e riformare le norme che attualmente governano il settore e che spesso sono inadeguate ai tempi.
“In primo luogo – esordisce Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti – la crescita, qualitativa e quantitativa, che il settore impiantistico ha assunto negli ultimi anni va riconosciuta e valorizzata prevedendo la costituzione di uno specifico tavolo permanente di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico. Sempre al Ministero chiediamo poi di considerare come urgente la riforma del DM 37/08 e di prevedere un sistema nazionale di verifica degli impianti la servizio degli edifici, che nel DM 37/08 non è, chissà perché, presente e di riconsiderare il sistema di abilitazione dei Responsabili Tecnici ormai non più idoneo alla nuova realtà legislativa che riguarda il settore. Stiamo infatti attraversando – prosegue Battipaglia – un processo di evoluzione tecnologica che probabilmente porterà i giovani a svolgere, tra 5-10 anni mestieri oggi sconosciuti e non possiamo pertanto ancora oggi far leva sull’attuale quadro normativo che pone su di un piano meramente buracratico il tema di valutazione qualitativa di chi vuole conseguire la Responsabilità Tecnica di una impresa impiantistica”.
Il tema della sicurezza di impianti ed edifici è centrale nelle richieste degli impiantisti della CNA. Il fatto che gran parte degli impianti in Italia non sia a norma e sia privo della dichiarazione di conformità pone evidentemente seri problemi di sicurezza degli utenti.
“La messa a norma degli impianti, la rottamazione di quelli obsoleti e la regolamentazione del loro acquisto riservandolo in via esclusiva alle imprese abilitate ai sensi del DM 37/08 – afferma Battipaglia – non sono richieste di ‘retroguardia’ o di basso profilo, ma esigenze non più differibili se vogliamo affrontare seriamente il tema della sicurezza dei cittadini”. A ciò, CNA Installazione Impianti aggiunge la necessità di rendere obbligatorio sia un libretto di impianto elettrico, equiparandolo a quello degli impianti termici introdotto con il DPR 74/2013, sia il fascicolo di fabbricato.
Da un punto di vista di politica energetica CNA Installazione Impianti chiede inoltre di rivedere radicalmente l’attuale riforma delle tariffe elettriche che non fa altro che peggiorare le attuali posizioni di mercato, mettendo gli acquirenti in una posizione squilibrata; manca, in sostanza, la rimozione di quei vincoli che rendono attualmente impossibile alle utenze divenute “attive” di immettere e vendere liberamente l’energia generata da fonti fotovoltaiche e da accumuli energetici.
Infine, la richiesta di soluzione del problema del post-contatore: Prevedere l’obbligo di separazione proprietaria tra i soggetti che gestiscono le infrastrutture strategiche e gli operatori che operano a monte ed a valle del mercato, nonché nei servizi post-contatore – conclude il Presidente degli impiantisti CNA – è l’unico modo per garantire una reale ed effettiva concorrenza nei mercati energetici ed arginare lo strapotere di ex monopolisti che, proprio per questa loro veste, limitano drasticamente l’operatività delle piccole imprese del settore.