Dopo anni di lavoro, i ricercatori di EMPA hanno sviluppato un metodo per immagazzinare il calore a lungo termine usando idrossido di sodio.
Il principio su cui si basa il lavoro dei ricercatori è noto. Se si miscela dell’acqua con idrossido di sodio (NaOH, meglio noto come soda caustica) si ha una reazione fortemente esotermica in cui l’energia chimica è liberata in forma di calore. La reazione può svolgersi anche in direzione opposta: se forniamo calore a una soluzione di idrossido di sodio l’acque evapora e la soluzione si concentra immagazzinando nei legami chimici l’energia termica che gli è stata fornita. Il prodotto può quindi essere conservato in ambiente anidro per mesi e anche anni; non solo, può anche essere trasportato in contenitori e quando torna in contatto con l’acqua rilascia il calore.
Robert Weber e Benjamin Fumey, i ricercato responsabili del progetto di immagazzinamento del calore a lungo termine, hanno lavorato a lungo per ottenere un prototipo funzionante in maniera affidabile e con una buona capacità di immagazzinamento. Finalmente dall’autunno 2016 è in funzione un impianto sperimentale che è in grado di immagazzinare calore a lungo termine. I lavori proseguono per realizzare un nuovo prototipo per il NEST, il centro di ricerca svizzero per le costruzioni sostenibili, e per cercare partner con cui sviluppare una versione industriale dell’accumulatore di calore a lungo termine.