Il dossier UNI Quale futuro per l’idrogeno? non tratta in modo esaustivo il tema e per alcune questioni vi è l’impossibilità di fornire delle risposte o di fare chiarezza, ma certamente vuole contribuire a porre una giusta attenzione a questo settore molto promettente, che avrà una forte ricaduta nel campo.
L’idrogeno offre soluzioni in campo energetico con le quali si può ridurre o eliminare l’impatto inquinante. Basti pensare al fatto che nei processi in cui si impiega idrogeno come vettore di energia, il principale prodotto di reazione è l’acqua.
Gli impieghi principali per l’idrogeno potrebbero essere quelli di fungere da combustibile per la generazione di energia elettrica e per il trasporto. Deve tuttavia essere ulteriormente migliorato il rendimento e abbassati i costi; per questo sono in corso di sperimentazione materiali e soluzioni innovative che potrebbero essere pronte nel giro di pochi anni. Ma lo strumento principale il cui sviluppo condizionerà pesantemente la reale affermazione dell’idrogeno come vettore energetico pulito è senza dubbio la cella a combustibile. Ma i problemi maggiori che hanno frenato fino a oggi un utilizzo in campo energetico dell’idrogeno sono di carattere economico; infatti, da un confronto con le altre fonti fossili, l’idrogeno ha costi più elevati, e ciò ha determinato un ritardo nella sua diffusione. Inoltre, l’idrogeno è altamente esplosivo e pertanto necessita di specifiche e appropriate attrezzature e impianti per la sua produzione, distribuzione e uso. Un grande aiuto alla futura
diffusione e uso dell’idrogeno arriverà certamente dalla normativa tecnica ISO e IEC, nonché da una nuova iniziativa di standardizzazione lanciata a livello europeo, con la costituzione del Comitato tecnico CEN/CENELEC TC/6 “Idrogeno”.
Il nuovo Comitato avrà il compito di sviluppare linee di standardizzazione inerenti i sistemi, i dispositivi e le connessioni per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione, la misurazione e l’uso dell’idrogeno da fonti di energia rinnovabili e da altre fonti. Lo scopo include tematiche trasversali come: la terminologia, la garanzia di origine, le interfacce, la gestione operativa, i problemi di sicurezza dell’idrogeno, la formazione e l’educazione. Inoltre, si occuperà di studiare norme tecniche di sicurezza (riguardanti perdite di gas e rischi associati, aree/zone di pericolo, competenze professionali e formazione) in collegamento con altri Comitati
tecnici CEN; tratterà i criteri di valutazione per classificare l’origine “green” dell’idrogeno prodotto, nonché di reti di distribuzione, incluse quelle per la distribuzione di idrogeno come carburante per veicoli. Questi sono alcuni dei temi che il dossier intende affrontare, per allargare l’orizzonte futuro della normativa che deve essere sempre più uno strumento tecnico/scientifico a supporto della società.
Il dossier UNI Quale futuro per l’idrogeno? è pubblicato sull’ultimo numero (novembre-dicembre 2017) della rivista “Unificazione e certificazione”.