ENEA ha riunito a Roma esperti e stakeholder nazionali nel campo dell’energia dal mare per lanciare l’hub italiano di PELAGOS Blue Energy Cluster per il Mediterraneo, il progetto europeo che si propone di promuovere lo sfruttamento di fonti marine attraverso una rete di PMI, compagnie elettriche, istituti di ricerca, operatori finanziari, fornitori di servizi e utenti finali in sette paesi europei (Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna).
Il lancio della piattaforma italiana è avvenuto nell’ambito del workshop “Blue Energy: trend tecnologici e opportunità di mercato per le imprese italiane”, organizzato in collaborazione con Unioncamere Veneto e con la partecipazione anche dei due rappresentanti italiani all’European Strategic Energy Technology (SET) Plan. Inoltre, l’incontro è stato l’occasione per condividere il position paper “Ocean energy exploitation in Italy: ongoing R&D activities”, realizzato con la collaborazione dei maggiori attori italiani pubblici e privati che operano nel settore. Il documento è interamente dedicato alle attività di ricerca e sviluppo italiane nel campo dell’energia dal mare e all’impatto positivo che queste hanno sull’indotto industriale e sull’occupazione.
“Il Position Paper fornisce un quadro aggiornato, con dati e linee guida per lo sviluppo delle fonti marine anche attraverso l’incremento degli investimenti nazionali ed internazionali. L’Italia ha compiuto grandi passi in avanti, sia nella ricerca che nello sviluppo tecnologico ed ha acquisito ormai una posizione di rilievo tra gli attori internazionali in questo settore – spiega Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio ENEA di modellistica climatica e impatti che sviluppa tecnologie per l’energia dal mare –. Il Mar Mediterraneo offre notevoli opportunità di sfruttamento dell’energia dal mare, anche se la maggiore disponibilità delle risorse energetiche marine in Europa resta quella della costa atlantica. Nel progetto PELAGOS, ENEA svolge il ruolo di leader per diverse linee di attività, oltre ad essere parte attiva nella pianificazione e nella gestione generale del progetto, che può contare su 2,4 milioni di euro finanziati dalla UE nell’ambito del programma Interreg-MED – aggiunge Sannino -. In particolare, metteremo a disposizione le nostre competenze nella mappatura delle risorse energetiche marine e nello sviluppo di tecnologie per la conversione dell’energia del moto ondoso. Daremo inoltre il nostro contributo per la realizzazione di piani di trasferimento dei risultati e di disseminazione scientifica, a livello industriale e presso i decisori politici nazionali ed europei” ha concluso.